L’antica Monteficalle sorge su una collina che sovrasta Greve a 250 metri di altezza e prendeva il nome dalle numerose piante di fico che crescevano sulle pendici del poggio. Sembra che sia nata come monastero fortificato sullo stile dell’architettura militare tedesca nel 931.
Panoramica del borgo (foto flickr.com/photos/getty/)
Il fondatore si chiamava Tanchelmo, un monaco tedesco in viaggio da Cluny a Roma che decise di trascorrere in questi luoghi il resto della sua vita. Circondata da una campagna di disorientante bellezza, il borgo conserva l’aria integra di un paese medievale fortificato: numerose abitazioni turrite e le mura circolari ci testimoniano l’importanza di un tempo. Qui avevano residenza molte nobili famiglie: i Gherardini, i Ricasoli, i Benci, i Vespucci: la casa dove abitò il grande Amerigo spicca per la sua signorile eleganza.
Oggi Montefioralle vive una vita più appartata: dimora di ricchi forestieri, conserva un fascino tutto particolare, forse grazie ai restauri sempre sapienti e rispettosi del passato. La bellezza di Montefioralle si respira nelle strade strette con le case addossate alle mura, nelle vedute mozzafiato sulla campagna sapientemente e affettuosamente coltivata.
Appena fuori dalle mura si trova la Pieve di San Cresci, che conserva ancora la sua struttura romanica. Dedicata all’evangelizzatore del contado fiorentino, questa chiesa presenta una curiosa facciata: l’alberese bianco e i mattoni rossi creano un vivace gioco cromatico.
Il borgo di Montefioralle (foto www.borghitalia.it)
Il vino di Montefioralle era rinomato anche nel passato: già nel Quattrocento se ne parlava come il migliore della zona. Oggi l’azienda è una delle più piccole del Consorzio: di proprietà dal 1960 della famiglia Sieni, produce circa 10.000 bottiglie di vino l’anno.